La torre, della fine del XVII secolo, ricostruisce la precedente porta, andata distrutta. Vi è collocato un orologio, come è attestato dalla distribuzione dei vani all'interno. A otto metri di altezza si trova, infatti, un primo locale contenenti due blocchi di trachite, un tempo usati come contrappesi per l'orologio; a dodici metri è collocato l'antico locale delle aste e dei giunti. Infine, ad un'altezza di venti metri circa, troviamo la cella campanaria, che contiene la struttura di sostegno della campana bronzea fusa nel 1637.
La Torre viene descritta con una certa fedeltà nella mappe, tanto che tra le carte anteriori al 1690 e le posteriori, si vedono le differenze della nuova "Torre civica" che ha sostituito quella precedente "delle mura carraresi", lesionata dal terremoto. La torre ricostruita non ha più alcuna funzione difensiva, tanto da non evidenziare neppure la presenza delle porte: la città si è espansa fin dal 1600 ben oltre il Bisatto.
La relazione tra centro città e Bisatto è in questo punto strettissima: si passa dalla via principale al segno del confine urbano nel giro di pochi metri.
L'organizzazione funzionale della torre è dedicata in gran parte all'orologio, molto antico e vanto della città. Sopra la porta si trova un primo locale contenenti due blocchi di trachite, un tempo usati come contrappesi per l'orologio precedente all'attuale (rifatto con la torre nel 1690); al piano superiore il meccanismo dell'orologio , nel locale detto "delle aste e dei giunti". Sopra ancora la cella campanaria, con la campana fusa in bronzo nel 1637.
Un primo restauro fu fatto nel 1815 (come testimonia l'iscrizione sulla Torre), mentre nel 1870 furono eseguiti i lavori di separazione dai fabbricati adiacenti, per consentire un passaggio pedonale separato da quello veicolare. Il progetto fu realizzato solo sul lato ovest della Torre.
La Torre costituisce ancora uno dei landmarker che costituiscono l'immagine di Este nella memoria degli abitanti e dei visitatori. La sua importanza di immagine è certamente aumentata dalla posizione, opposta e simmetrica alla porta al Parco del Castello, lungo l'asse commerciale più importante della città: Via Matteotti.