Ita Eng Deu

Sentiero San Pietro - R6

Sentiero R6:

Parcheggio e inizio percorso in Via Manzoni, davanti alla Cantina Reassi, lungo la strada che da Rovolon porta a Carbonara.
Lasciata la Cantina Reassi alla nostra destra, proseguiamo verso Carbonara. Dopo circa 100 metri sulla sinistra inizia il sentiero San Pietro, indicato con R6.
Si segue la strada sterrata in leggera salita costeggiando un vigneto sino a passare di fianco ad un’abitazione, fin quasi nella sua corte: la si lascia sulla destra e si prosegue.
Lungo il sentiero, ancora sulla destra, tra la vegetazione vi sono degli esemplari di cappello del prete, albero con fiorellini bianchi in primavera e bacche rosse in autunno. Si continua in salita passando accanto ad un’altra abitazione fino a sbucare ad un bivio. Teniamo la destra e, prima di arrivare alla sommità, godiamoci il panorama intorno. Sullo sfondo da destra verso sinistra sono visibili il Monte Pasubio, il Cornetto, il Carega e i Lessini; più vicini al nostro sguardo i Colli Berici con San Pancrazio, Barbarano e Albettone.
Continuiamo pochi metri e ci ritroviamo suuna strada asfaltata, via Palazzina.
Si attraversa la strada e quasi di fronte troviamo l’imbocco del successivo tratto del percorso. L’inizio della salita è caratterizzato da una parete di pietra simile alla trachite ma più friabile (era in passato utilizzata per il sottofondo di strade e cortili).
La salita prosegue su uno sterrato, circondati da boschi di castagni, vegetazione caratteristica di quest’area. Qui si incrocia la variante R6A, proveniente dalla Chiesa di Carbonara.
Si costeggia la corte di un’abitazione e al culmine della salita si apre lo splendido altopiano di San Pietro, con sulla sinistra l’omonima chiesetta ora adibita a cantina (1).
Questa zona era abitata e frequentata in tempi antichi, lo testimonia il ritrovamento nel 1960 di reperti del Paleolitico medio, conservati a magazzino al Museo Archeologico di Este.
Proseguendo a destra si imbocca via San Pietro e 50 m più avanti, sulla sinistra in salita seguendo le indicazioni, ecco il “Terrazzo dei maronari”. Qui si può proseguire fino al punto panoramico per godere di altre meravigliose viste in direzione di Zovon, Vo’, Lozzo e i Colli Berici.
Nelle giornate limpide si notano in lontananza le ciminiere della Centrale elettrica di Ostiglia.
Senza andare al punto panoramico, in alternativa si può proseguire la passeggiata imboccando il sentiero quasi di fronte al cancello della prima abitazione che si incontra.
Ci si inoltra nella vegetazione e si arriva all’incrocio col Sentiero degli Alpini.
Quasi di fronte a noi abbiamo la prosecuzione del percorso sulla forestale, a destra del tornante.
Se invece preferiamo ritornare al punto di partenza possiamo tenere la sinistra, ritrovandoci così nuovamente all’altopiano di San Pietro.
Presa la forestale, si prosegue per un tratto pressoché rettilineo sino a trovare un sentiero sulla destra che sale ripido in mezzo alla vegetazione (tratto difficile).
Lungo la salita si incontrano dei massi particolari con nomi caratteristici: “la pria dell’angelo”, con due incavi lato per lato dove assumere una posizione inginocchiata e la “Caregheta dea Madona”, a forma di sedile.
Il sentiero prosegue in salita fino ad arrivare sul piazzale di fronte al Santuario della Madonna del Monte (2).
La presenza del luogo sacro ha determinato il nome stesso del rilievo, Monte della Madonna.
Diverse sono le alternative per tornare al punto di partenza a Carbonara: ripercorrendo lo stesso sentiero; scendendo lungo la strada asfaltata fino ad incontrare sulla sinistra (in curva) il sentiero n. 17 di pertinenza del Comune di Teolo che riporta verso Rovolon; raggiungendo il passo delle Fiorine e collegarsi con gli altri sentieri del Comune di Rovolon (R1 o R2).


Sentiero variante R6A:

Il sentiero di San Pietro ha una variante chiamata R6A con partenza dalla Chiesa di Carbonara di Rovolon e si ricongiunge poi con il sentiero R6. Partendo dal retro della Chiesa di Carbonara si sale in quota, si attraversa la strada asfaltata e si continua a salire seguendo le indicazioni R6A che ci portano ad addentrarci nel bosco, in un tratto di sentiero molto suggestivo. Ad un certo punto si incrocia il sentiero R6, proveniente da Via Manzoni. Giriamo quindi a destra in salita, e seguiamo le indicazioni R6A, in direzione del Santuario del Monte della Madonna. Si costeggia la corte di un’abitazione e al culmine della salita si apre lo splendido altopiano di San Pietro, con sulla sinistra l’omonima chiesetta ora adibita a cantina (1).
Questa zona era abitata e frequentata in tempi antichi, lo testimonia il ritrovamento nel 1960 di reperti del Paleolitico medio, conservati a magazzino al Museo Archeologico di Este.
Proseguendo a destra si imbocca via San Pietro e 50 m più avanti, sulla sinistra in salita seguendo le indicazioni, ecco il “Terrazzo dei maronari”. Qui si può proseguire fino al punto panoramico per godere di altre meravigliose viste in direzione di Zovon, Vo’, Lozzo e i Colli Berici.
Nelle giornate limpide si notano in lontananza le ciminiere della Centrale elettrica di Ostiglia.
Senza andare al punto panoramico, in alternativa si può proseguire la passeggiata imboccando il sentiero quasi di fronte al cancello della prima abitazione che si incontra.
Ci si inoltra nella vegetazione e si arriva all’incrocio col Sentiero degli Alpini.
Quasi di fronte a noi abbiamo la prosecuzione del percorso sulla forestale, a destra del tornante.
Se invece preferiamo ritornare al punto di partenza possiamo tenere la sinistra, ritrovandoci così nuovamente all’altopiano di San Pietro.
Presa la forestale, si prosegue per un tratto pressoché rettilineo sino a trovare un sentiero sulla destra che sale ripido in mezzo alla vegetazione (tratto difficile).
Lungo la salita si incontrano dei massi particolari con nomi caratteristici: “la pria dell’angelo”, con due incavi lato per lato dove assumere una posizione inginocchiata e la “Caregheta dea Madona”, a forma di sedile.
Il sentiero prosegue in salita fino ad arrivare sul piazzale di fronte al Santuario della Madonna del Monte (2). La presenza del luogo sacro ha determinato il nome stesso del rilievo, Monte della Madonna.
Diverse sono le alternative per tornare al punto di partenza a Carbonara: ripercorrendo lo stesso sentiero; scendendo lungo la strada asfaltata fino ad incontrare sulla sinistra (in curva) il sentiero n. 17 di pertinenza del Comune di Teolo (Carbonaia) che riporta verso Rovolon; raggiungendo il passo delle Fiorine e collegarsi con gli altri sentieri del Comune di Rovolon (R1 o R2).



NOTE:

(1)Probabilmente risalente ad un’epoca precedente a quella della stessa chiesa di Rovolon (che nel 2001 ha festeggiato i 500 anni dalla sua fondazione).
Già a partire dal 1154 si ha notizia di un villaggio tra Rovolon e Carbonara. Si chiamava Costa e prendeva il nome appunto dalla sua ubicazione a mezza costa sul monte. Il villaggio era dotato di una chiesa dedicata a San Pietro: in questa contrada i monaci di Santa Giustina risultano avere dei beni almeno dal 1269.
(2)Qui esisteva una chiesa fin dal XIII secolo, citata nel testamento di Wirixolo del 1253, punto di riferimento per eremiti e pellegrini. Unita nel 1508 da Papa Giulio II all’abbazia benedettina di Praglia come sua dipendenza, la chiesa fu più volte ampliata e divenne un vero e proprio santuario affidato alle cure di una locale confraternita mariana. Nella difficile fase delle soppressioni napoleoniche che vide la chiusura di Praglia, l’esperienza eremitica sul Monte della Madonna non si interruppe. Nel 1940 la chiesa fu in gran parte ricostruita, mentre nel periodo 1955-65 gli fu edificato accanto un piccolo monastero con chiostro, dove tuttora risiedono stabilmente monaci benedettini della comunità di Praglia.

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