La villa è uno degli edifici più antichi di Este la cui costruzione e proprietà è attribuita ai duchi d'Este che la cedono ai Pisani nel 1537.
A metà del XVI secolo la città non arriva al Bisatto. Dietro il Municipio, quella che poi diventa un palazzo è una casa a due piani con portone, più alta dei due altri fabbricati ai lati e con un giardino di ridotte dimensioni.
Si amplia e si trasforma sino a metà 1700 (in cui riconosciamo l'attuale aspetto del corpo centrale, anche se l'interno è stato molto alterato), mentre le barchesse diventano aule scolastiche e il brolo campo di calcio e poi parcheggio nel XX secolo, quando diviene di proprietà comunale.
Nel XVIII secolo la villa è così importante che le si disegna un edificio ad esedra, dall'altra parte della strada davanti alla facciata, con un passaggio per andare dritti in Piazza Maggiore. Oggi esiste ancora, mentre non c'è più nulla verso l'interno: sono sparite le due “barchesse” laterali e il grande giardino ad aiuole contornato dai broli.
La villa é caratterizzata dal timpano con lo stemma centrale e dai due pinnacoli laterali. Sta tra i due campanili (S. Martino e S. Rocco).
Il brolo della villa si estende fino alla Chiesa delle Grazie, separato da un muro da quello del Convento e della Chiesa di S. Michele (trasformata nel 1947 in Cinema Cristallo), che si intravvede in fondo a destra assieme al suo demolito campanile.
Una facciata di villa quasi più rurale che urbana (sino al XIX secolo l'isolato lungo il Bisatto non era edificato e il brolo era aperto verso sud ed est), con due piani molto allargati (13 finestre al posto delle tradizionali 7) e l'eleganza di un timpano con pinnacoli laterali, alla moda veneziana.
La "Villa" ai primi del XIX secolo ha preso l'assetto che poi dura sino ad oggi, mentre il parco è diviso tra le pertinenze della casa su via Principe Umberto e un giardino all'italiana, con aiole ed esedre, ricavato nella parte più meridionale del lotto, asimmetrica rispetto al palazzo.
In un fotorilevamento aereo del 1936, realizzato dall' Ufficio Tecnico Comunale, si vedono le condizioni di Villa Pisani in piena epoca fascista, prima che le due ali fossero demolite e ricostruite e prima delle modifiche in facciata del 1955. La testimonianza fotografica documenta anche la distruzione del giardino tra le due ali, voluta per lasciare posto alle adunate, e di quello che rimaneva del parco, spianato per realizzare il campo sportivo e la palestra.
Il grande brolo diventa campo di calcio durante il fascismo e poi, a villa diventata scuola, si trasforma in parcheggio pubblico alberato, uno dei più grandi della città.
Il muro di confine del brolo antico è un'opera importante della architettura di villa dei secoli XVI/XVIII e in molti casi assume oramai un valore archeologico, di traccia di un antico splendore oggi perduto.
A cura di: Raytrayen Beakovic Lauria (2023-2024).