All’Oratorio di San Valentino si accede da un’ampia scalinata all’interno del Duomo Abbaziale di S. Tecla, posta alla sinistra dell'Altare Maggiore oppure da un accesso esterno che dà sul sagrato, nelle vicinanze del campanile.
Fu commissionato nel 1627 dalla Veneranda Confraternita della Morte e Orazione di Este.
Il nucleo originario, costruito sopra la sacrestia del Duomo, é costituito dalla navatella rettangolare che accoglie il visitatore. Fu ampliata nel 1687 con l'aggiunta del Coro, un'ampia sala a pianta quadrata di ca. 90 metri quadri.
L'edificio oggi é composto di due ampie sale con volta a crociera. Ristrutturato in atrio e navata nel 1711, viene restaurato completamente dal 1978 al 1982
E' San Gregorio Barbarigo, nel maggio del 1674, a presenziare alla solenne cerimonia con la quale viene traslato nell'Oratorio il corpo di un ''Valentino martire'', proveniente dalle Catacombe di Santa Ciriaca in Roma e da quel momento si chiamò ''Oratorio di San Valentino''
All'interno, 23 tele di grandi dimensioni: il primo gruppo documentato dal 1632 e attribuiti al pittore Girolamo Zurlo, originario del vicentino, e rappresentanti il ciclo narrativo della Passione di Gesù; il secondo gruppo, realizzato su commissione di fedeli o per ragioni celebrative, possono essere datate dalla fine del '600 fino alla prima metà del '700.
Gli stalli e i dossali in noce presenti nel Coro, opera degli intagliatori Antonio Cattani e Giovanni di Rossi e risalenti al 1689, erano riservati ai membri delle confraternite e alle loro pratiche di pietà.
Aperto in occasione della ricorrenza annuale di San Valentino e su iniziativa della Parrocchia del Duomo.